Maggio 2022, si torna a ricevere in presenza!

Dopo due anni di incontri in videoconferenza torniamo ad incontrare i nostri assistiti nelle sedi di Roma, Milano e Torino.

Guardarsi negli occhi, sentire le emozioni del vissuto durante il racconto, permette di entrare dentro le storie, arrivare a percepire l’intensità del dolore, la rabbia, il senso di colpa di avere o non aver fatto.

Aiuta a comprendere meglio, ed anche per loro è utile e funzionale, quasi terapeutico, per superare il dolore e ripercorrere la strada che porta ad una riconciliazione con la sanità. 

O almeno con quella parte di essa che è affidabile è disponibile.

Colpisce sempre come una serie di circostanze portino a ritardi tali da stravolgere la vita di intere famiglie, come nel primo caso che affrontiamo appena arrivati a Roma.

Una signora cinquantenne, vedova con tre figli, finisce in pronto soccorso per un dolore al fianco che non passa.

Vi rimane quasi due giorni e il dolore si attenua grazie alle terapie antidolorifiche, permettendo alla paziente e ai parenti di rilassarsi, come se l’incubo dell’ospedalizzazione fosse finito velocemente.

Ma improvvisamente tutti si allarmano: lei, la signora cinquantenne non sente più dolore, non sente più niente. 

Anche la vista si appanna, fino alla nebbia totale che poi si fa buio.

Quando il buio si dirada è salva, ma i dottori le comunicano che hanno dovuto toglierle un rene e che l’altro è fortemente danneggiato.

Un aneurisma dell’arteria renale si era rotto. 

Fortunatamente i medici sono stati bravi e l’hanno salvata, costringendola però alla dialisi. La signora cinquantenne non potrà più lavorare, ma è viva.

Chi la cura, dopo essere stata salvata, vede che le complicazioni potevano essere evitate: la diagnosi era praticamente fatta quasi subito dopo l’accesso in pronto soccorso.

Un urologo che sapeva il mestiere, anzi la professione, aveva fatto la diagnosi.

Bastava un piccolo intervento e avrebbero evitato l’urgenza (con il rischio di morte) e la dialisi.

La storia della signora cinquantenne, vedova con tre figli, poteva essere diversa: con un intervento tempestivo avrebbe potuto lavorare, essere indipendente e continuare la sua vita senza troppe complicazioni.

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